L’AIRE, ossia l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero, dal 1988 è il registro in cui confluiscono tutti i dati dei cittadini italiani che vivono in un paese diverso dall’Italia. Un database centralizzato, gestito dai singoli comuni, e nelle mani del ministero dell’Interno. Hanno l’obbligo di iscriversi a tale registro tutti gli italiani che risiedono in un’altra Nazione per più di 12 mesi, tutti coloro che sono nati all’estero da genitori italiani e, infine, chi ha acquisito in un secondo momento anche la cittadinanza italiana. D’altro canto, non devono iscriversi a questo registro chi vi risiede da meno di un anno, dunque, i lavoratori stagionali, per esempio, o gli studenti in mobilità. Insieme a loro, anche i dipendenti dello Stato e i militari in servizio presso gli enti italiani. Conta circa 5 milioni di iscritti, di cui 141.203, dato del 2016, in Canada.
Ma a cosa serve essere iscritti all’AIRE?
Tantissimi sono i cittadini italiani che, per un motivo o per un altro, recentemente o da decenni, hanno lasciato il Belpaese per trasferirsi in Canada. E in molti, magari, si sono posti tale quesito trovando con sorpresa molte risposte. Essere iscritti all’AIRE permette al Consolato Generale del paese in cui si risiede di essere a conoscenza della tua presenza. E, quindi, di aiutarti qualora ne avessi bisogno. E permette a te stesso di godere di numerose agevolazioni. Ottenere e rinnovare i documenti di riconoscimento e di viaggio, quali passaporto, carta d’identità, patente di guida e altri certificati. Oltre che richiedere la trascrizione di atti di stato civile ed essere in regola con gli obblighi di legge.
Essere iscritti a quest’anagrafe mondiale ti permette di celebrare la tua unione civile o il matrimonio e, non meno importante, di votare alle elezioni politiche e ai referendum per corrispondenza. Ti evita, infine, di pagare tasse non dovute e doppie imposte. Insomma, è un dovere ma anche e soprattutto un diritto per i cittadini che vivono e lavorano stabilmente all’estero.
Come iscriversi
Istituita nell’ottobre del 1988, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, è gestita dai singoli comuni italiani. In questo enorme registro confluiscono i dati dei nostri compatrioti residenti stabilmente, però, in un paese diverso dall’Italia. Sono gli enti e le rappresentanze consolari all’estero che forniscono tali dati. Ed è, appunto, ai Consolati Generali che occorre riferirsi per iscriversi. Dunque, chi si trasferisce in un Paese straniero e ne ottiene la residenza ha 90 giorni di tempo per iscriversi all’AIRE. Di conseguenza, viene cancellato dal registro anagrafe del comune di provenienza.
E come fare per iscriversi? Semplice. Basta accedere al portale Fast.it o compilare il modulo fornito dal sito dell’Ufficio Consolare dello Stato in cui si risiede. Occorre corredare la richiesta con il certificato di residenza e copia del documento di identità. Oppure, recarsi di persona all’ufficio consolare. Il cittadino iscritto, inoltre, deve provvedere a notificare qualsiasi cambiamento della sua situazione. Per esempio, trasferimenti, modifiche dello stato civile, perdita della cittadinanza italiana e, soprattutto, il rientro in patria, se definitivo.