Alberto Giuliani: San Salvatore – Un saggio fotografico sugli operatori sanitari in prima linea in Italia. È questo l’evento online organizzato dalla Scotiabank Contact Photography Festival e dall’Istituto Italiano di Cultura di Toronto. Una mostra fotografica che suscita sentimenti di gratitudine verso tutti coloro i quali si trovano in prima linea nella lotta contro il Coronavirus.
Scotiabank Contact Photography Festival: una mostra online
Contact è un’organizzazione senza fini di lucro dedicata alla celebrazione e alla promozione dell’arte e della professione della fotografia. Come? Con un Festival che si svolge ogni anno, a maggio, a Toronto e una programmazione per tutto l’anno nella Contact Gallery, attualmente chiusa al pubblico. Ogni anno l’organizzazione mette in mostra progetti basati su obiettivi di artisti canadesi e internazionali. Le mostre principali del festival comprendono collaborazioni con i principali musei, gallerie leader e centri gestiti da artisti, nonché progetti di arte pubblica specifici per il sito. Quest’anno tocca ad Alberto Giuliani e al suo capolavoro fotografico al passo coi tempi. Giuliani, fotografo e giornalista italiano, è conosciuto soprattutto per il suo lavoro sulle mafie italiane. Nonché per il suo talento nel raccontare ciò che è reale. Come per questa mostra online visitabile dall’1 al 31 maggio cliccando su questo link.
È lo stesso Giuliani a presentare il progetto. “Questi sono i dottori e le infermiere dell’Ospedale San Salvatore di Pesaro, in Italia. Pesaro, la mia città natale, è stata purtroppo in testa alle classifiche di contagio e morte da COVID‑19. Li ho fotografati alla fine dei loro turni. Dodici ore ininterrotte durante il loro combattimento in una guerra ineguale. Nei momenti di quiete davanti alla mia macchina fotografica, questi individui distrutti si trovano in uno stato di totale abbandono. Vittime di uno sfinimento che divora il corpo e la mente, una mancanza di respiro che rende disorientati, distaccati dal tempo e dallo spazio. Si toglievano le maschere, i cappelli e i guanti davanti all’obiettivo, rimanendo immobili, cercando una sorta di normalità in mezzo all’inferno in cui vivevano.”
Non mancate all’appuntamento, vi resta ancora una settimana per questo meraviglioso tour online!